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ONCE UPON A TIME: DEFFE

Dear Porks,


è un sacco di tempo che non mi faccio vivo.. amen!


Premessa: sarà un posto nostalgico, forse per alcuni, ma l'intento non è quello...tutto nasce da una riflessione.


Ultimamente (ANCHE PRIMA DEL COVID), le volte che vado in centro, noto un vuoto che mi intristisce parecchio. Spesso l'immagine che si presenta è la seguente: degli scalini, freddi, che portano ad un palazzo e a pochi metri di distanza un presidio delle forse dell'ordine.


Per chi ancora non lo avesse capito, sto parlando di Piazza De Ferrari della nostra amata ed odiata Genova.

Questo vuoto forse è ampliato dal momento, dai DPCM, dal virus che non si ferma...e quindi, girandomi verso il palazzo della regione, mi pongo una domanda che spesso mi fa sorridere:


<<Chissà cosa avrebbe pensato il Governatore se fosse stato in carica quando su quelli scalini c'eravamo noi!?!?>>


Già, noi...c'eravamo...

C'era una volta Piazza De Ferrari piena di ragazzi


Come periodo storico mi riferisco agli inizi del 2000, dal 2005 in poi sicuramente.

Non saprei ricostruire l'origine della nascita di questo strano assembramento. Sicuramente il passaparola era fondamentale.

Le intenzioni non erano sovversive o peccaminose, semplicemente si voleva stare lì e si voleva stare con le persone.

Era un ritrovo...anzi era il ritrovo per molti, e c'era chi arrivava dall'estremo levante, chi dall'estremo ponente e senza dimenticare chi addirittura prendeva la corriera per arrivarci e passare gli innumerevoli sabati pomeriggi;

sì, il sabato pomeriggio si stava a deffe dalle 15 in poi dato che il sabato si andava a scuola, infatti per la movida giovanile c'era la netta distinzione tra il venerdì (di solito la sera) universitario e il sabato dei liceali.

In quella piazza sono nate amicizie, amori, progetti artistici o musicali, litigi... qualcuno ancora ricorda con affetto quei tempi spensierati e chi invece li ha voluti cancellare completamente dal suo passato giovanile.

Le giornate potevano sembrare monotone, ma quando hai tra i 15 e i 19 anni niente è monotono; anche solo l'arrivo di una nuova persona poteva cambiare nettamente la giornata... detto questo la piazza era il ritrovo, c'erano pomeriggi in cui si stava lì seduti a chiacchierare, fumare (soprattutto sigarette), suonare qualche strumento, ridere e bere qualche birra (facendo una rigorosa colletta).

Altri giorni invece Deffe era un semplice luogo di appuntamento, e si frequentava il Buridda (allora ancora vicino perchè situato in via bertani), si andava ai Giardini di Plastica, alla rampetta...se proprio era brutto tempo si stava all'interno di palazzo ducale oppure si andava da Berto, in piazza delle erba, perchè era uno dei pochi bar con all'interno l'area fumatori. Dopo tutti questi giri spesso si ritornava comunque a Deffe per i "saluti" e addirittura poteva capitare che si mangiasse qualcosa fuori per poter trascorrere la sera lì o nei vicoli e dintorni.

Chiaramente poi si cresce, le abitudini cambiano, le cose che ci circondano cambiano e molti di noi hanno iniziato a frequentarla sempre meno fino ad "usarla" come semplice luogo d'appuntamento.


Per chi passava di lì, senza sapere nulla, poteva solo pensare che ciò che vedeva era solo degrado, ragazzacci che perdevano del tempo.

Per chi ha frequentato quella piazza non lo era per nulla, andare a Deffe era sinonimo di presenza, voleva dire esserci


Oggi, e non per il Covid, vederla deserta fa effetto, mi capita di passarci spesso e non vedo più quel gran raggruppamento di ragazzi volenterosi di conoscere il prossimo, di confrontarsi, di vivere dei momenti tristi e divertenti.

Oggi se quella piazza fosse come allora sarebbe un continuo scontro tra adolescenti e forze dell'ordine che intimano a non occupare il suolo pubblico.

Oggi forse è giusto che sia così vuota quella piazza, ma non credo che ci siano altre piazze (centrali come De Ferrari) gremite di pischelli.


Oggi io sono sicuramente più vecchio, vorrei tanto tornare a frequentarla e non avere troppi pensieri... oggi però vorrei (o forse spero) che i ragazzi possano avere i propri spazi e poter essere loro stessi, vivere le proprie storie con spensieratezza senza che qualcuno (politico o passante, moda o tecnologia che sia) glielo impedisca!


Non sono riuscito a ricostruire o trovare foto significative di quegli anni (c'erano pochi telefoni che facevano le foto e le facevano di merda) quindi metto qui in fondo delle foto che rappresentano un pò, più o meno dai, quello che ho raccontato.






-MrSpi-

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