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L'OPINIONE NON RICHIESTA: SANREMO 2021

Aggiornamento: 25 ott 2021

Dear Porks,


a sto giro sono un pò più presente del solito e a sto giro, ancora, ho creato una playlist adatta a tutti e che potete trovare qui nel sito nella sezione MY SOUND.


Con i ragazzi di Zena Crossroads, ci siamo imposti di seguire la 71 esima edizione del festival di Sanremo (potete trovare una testimonianza di questa malsana avventura nella puntata 12 uscita il 9 marzo). Vedrò di scrivere un breve pensiero, ma se mi dilungherò un pò vi prego di avere pietà di me.




Ancora stò in debito di sonno, l'ultima storia creata su instagram, in occasione della finale, l'ho realizzata alle 2.40; come l'anno scorso Amadeus e Fiorello si sono allungati parecchio con i tempi.

Ma della conduzione, dell'organizzazione, della gestione e quant'altro non voglio tanto parlarne, sinceramente penso sia stato un festival normale nella sua anormalità; "voto 7".


Le canzoni, gli artisti, la musica:

molte erano interessanti, altre no. I vincitori, i MANESKIN, hanno meritato (a parer mio) ed è con loro che voglio iniziare. Sin dalla prima sera sono stati criticati da chiunque dalla critica, dalla stampa (palesemente indie, ci tornerò poi sopra più avanti); qualche timido tentativo di difesa per il fatto che loro sono più glam di Achille (che però il concetto è un pò diverso...vabbè).

Questi quattro ragazzi hanno vent'anni ed energia da vendere, 4-5 anni fa non se li cagava nessuno ed erano comunque la roba che avete visto e sentito in queste sere; se la sono giocata ad X-factor e poi hanno vinto questa edizione del festival... io sinceramente li invidio, ho partecipato anche io a due contest musicali e sono arrivato in entrambi secondo giocando in casa e da favorito, fate un pò voi (in uno abbiamo perso perchè chi ha vinto ha fatto una cover e non doveva fare cover, in un altro perchè era già scritto il nome del vincitore e non è una balla).

Insieme a loro bisognna menzionare anche MANUEL AGNELLI, loro mentore; non lo sopporto minimamente sia come persona(sembra un pò il LELE ADANI della musica) sia come cantante (non riesco ad ascoltare gli AFTERHOURS da sempre). Però a lui va riconosciuto un grande merito, che è quello di credere nella musica e nei giovani, se una parvenza di rock è stato portato a SANREMO è grazie a lui (con i MANESKIN), non dimenticando che a XFACTOR 2020 ha portato in finale un duo rock alternativo abbastanza raro (per gli standard TV), i LITTLE PIECES OF MARMELADE.

Sono più di 30 anni che si occupa di produzioni musicali (giusto qualche nome: AFRICA UNITE, PROZAC +, PERSIANA JONES, SOTTOTONO...) e per questo merita anche lui un applauso.


Altre due band (su tutti), LO STATO SOCIALE e gli EXTRALISCIO, hanno dato ai giovani una bella immagine della musica: si canta insieme, si suona insieme, si è se stessi, ci si diverte un casino e può essere un potentissimo mezzo di comunicazione.

A rafforzare questa tesi (mia) c'è ACHILLE LAURO che ha fatto delle performance (non solo quelle musicali) alle quali non siamo minimamente abituati a vedere (in prima serata e non solo): in questi Quadri ha raccontato l'umanità, l'essere, l'esistenza, la sensibilità, noi. E' esilarante vedere che certi idioti, tipo quelli che fanno parte dell'attuale classe politica, cercano di fare la morale su certe scene trasmesse durante questi momenti...ok che io sono cresciuto guardando in tv i concerti degli SLIPKNOT, MARILYN MANSON, MUDVAYNE e chi più ne ha più ne metta... però dai siamo nel 3000 magari è arrivato anche il momento di smetterla di urlare allo scandalo.

Ovviamente la solita retorica da festival era presente (vedi alcuni ospiti, o monologhi, e l'accento sui lavoratori dello spettacolo), ma sta volta davvero dava l'idea di volere mandare un messaggio di speranza per il futuro, soprattutto ai giovani... e se è stato il più social degli ultimi anni (dai almeno sono 5 anni che siamo IPERSOCIAL)è proprio perchè si è voluto arrivare a loro, ai giovani (i meno giovani come me) e giovanissimi.



Vince anche WILLIE PEYOTE il premio della critica Mia Martini, strameritato; lui che rimane lì in bilico, al confine, tra rap e indie, lui che non lo sa (o forse sì) ma continua a rimanere se stesso facendo quello che meglio sa fare e la sua canzone arriva come una mitragliata alle orecchie delle persone senza alcuna pietà, esattamente come fece RANCORE con il brano EDEN nell'edizione passata. Una smitragliata che ai suoi esordi musicali (andatevi a ri-ascoltare PENISOLA CHE NON C'E') ha avuto tantissimo ma che è mancata un sacco a FEDEZ, o meglio sembrava inceppato.


La stampa premia soprattutto COLAPESCE E DI MARTINO... giuro provo a non fare l'HATER, cerchiamo di riflettere ecco.

A me non sono piaciuti e questo ovviamente non conta un cazzo anche perchè loro a Sanremo e io mai... La canzone, MUSICA LEGGERISSIMA, non mi ha provocato alcuna emozione (manco il piede che si muove a ritmo di musica); per un orecchio raffinato può ricordare altre canzoni, provare a canticchiare SE MI LASCI NON VALE oppure PER UN'ORA D'AMORE per credere.

Non è manco questo il problema ecco... è quest'onda INDIE che non va.


Il genere INDIE non è altro che la sorella maggiore della TRAP, cambiano alcune sonorità ma siamo lì dai. Ciò non vuol dire che sia un male a tutti i costi, però, purtroppo, dentro questo grande calderone iniziano ad esserci troppi ingredienti che non ci azzeccano un cazzo, anche perchè di indipendente ormai non c'è più nulla dato che chi ha le mani dentro a questo genere sono solo le major discografiche.

Quello che mi da fastidio è che, ora, questo genere di canzoni è quello che deve andare bene, è quello che deve andare a quella generazione che sta iniziando a perdere la propria identità.

I nonni ballano il liscio (anzi extra), i genitori ballano il rock (e sottogeneri), i più piccoli ballano la trap (et simili)...

E la nostra, invece, cosa cazzo balla?

Siamo stati dentro a tanti differenti stili e ora abbiamo bisogno di una categoria che ci dia un senso di appartenenza, quella dell'INDIE (pop, rock e affini); ma soprattutto stentiamo a volerci prendere delle responsabilità e cerchiamo un evasione dalla realtà, che andrebbe benissimo se non per il fatto che ci trasciniamo dietro delle paranoie mentali da ragazzini dimenticandoci cosa ci ha rappresentato in passato ("no ma quella roba lì basta... si ascolta da giovani ora no basta...") e facendo gli altezzosi verso quello che rappresenta il presente musicale (era diversa la musica... era più vera... almeno questi suonano... con l'auotune riescono tutti...)

Oh, che poi nel 2008 non se lo cagava nessuno sto tipo di musica, gruppi come ARTIC MONKEYS, FOALS, KAISER CHIEFS, THE DANDY WARHOLS, FRANZ FERDINAND, THE KILLER, oppure gli italianissimi BAUSTELLE, VERDENA, MINISTRI, CRISTINA DONA', CARMEN CONSOLI o BUGO (che oggi è solo un meme vivente per colpa vostra e non sua)... quella roba era solo da SFIGATI, oggi se non ascolti indie sei solo uno SFIGATO.


Un pò come il rap del 2006... oggi invece tutti conoscono barre a memoria


...THE SAME OLD STORY..


La polemica non finisce, anzi... SANREMO ha la grande forza di essere parlato, nel bene o nel male... qualunque sia il risultato il festival e la RAI godono.

Ascolti, share, hastag, post e re-post.

D'altronde oggi si premia solo chi raggiunge i grandi numeri, e quindi (per quanto l'abbiate criticato e nessuno doveva vederlo) dovete solo applaudire ed apprezzare chi ha vinto e non solo, troppo facile tifare per i propri interessi.


Concludo:

Io non ho avuto un'infanzia particolarmente legata a Sanremo, capitava che qualche anno lo si guardava (ad esempio ricordo la prima partecipazione degli ELIO E LE STORIE TESE) e altre volte no; in questi ultimi anni cerco di guardare almeno la finale (a parte quest'anno) per tenermi aggiornato sulle novità musicali, per capire che aria tira ecc... Quindi per concludere questa esperienza mistica, fatta con gli amici di Zena Crossroads, ho deciso di creare un playlist non ufficiale di sanremo : UnOfficial SANREMO MIX .

In questa playlist rischiate di perdere seriamente l'orientamento musicale: ci sono canzoni che sono state meteore (SINCERO di BUGO E MORGAN tra le più recenti o FIUMI DI PAROLE dei JALISSE), altre che invece sono rimaste nella storia; generi che si sono persi o che negli anni sono pian piano riaffiorati e rinati.

Insomma, una piccola storia informale della musica italiana e, a parte alcune soprese, sicuramente è una selezione musicale che può andare bene a tutti.



E voi cosa pensate del festival in generale (o dell'ultima edizione)? Scrivetelo nei commenti mentre vi ascoltate la mia super playlist!!!!


-MrSpi-

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